Le imprese private finanziano fino a dicembre i loro professionisti: utopia o ipotesi possibile da realizzare in concreto?

Un mio cliente mi ha riferito che una illuminata impresa trentina, di cui egli è agente plurimandatario, per essere vicina alla propria rete distributiva in questo mese di totale blocco delle attività, di assoluta mancanza di ordini e quindi in cui non maturano le provvigioni, ha autorizzato tutti i suoi agenti ad emettere una fattura di euro 2500 per il mese di marzo quale anticipo provvigionale.

Mi sembra un’iniziativa lodevole e degna di pubblicità: in tal modo sono i privati che finanziano, almeno fino a fine anno e senza interessi e senza condizioni e senza altri paletti, i professionisti iscritti ad una casa privata (per gli agenti : Enasarco), sostituendosi in questo modo allo Stato inetto e alle Casse private (che sono parificabili allo Stato quando hanno da prelevare, ma sono assolutamente inesistenti quando hanno da dare).

Lodevole iniziativa che, se fosse estesa anche ad altre situazioni – ad esempio ovunque sia previsto il versamento di acconti sulle parcelle (in modo ricorrente come ad esempio nel caso di consulenze continuative, o meno) – risolverebbe molte situazioni critiche di liquidità in questo difficile periodo: senza la necessità di lamentare la mancanza della elemosina dei 600 € statali, cui peraltro i professionisti sono esclusi per definizione perché iscritti a case private che non intendono aderire a tale iniziativa.

Per l’impresa privata si tratta solo di un’anticipazione entro il medesimo esercizio e per qualche mese di costi futuri, di cui si terrà necessariamente conto e che rientreranno nel conguaglio di fine anno; ma per il professionista si tratta di un finanziamento di liquidità cash per il periodo emergenziale di non poco conto!